
Una meravigliosa veduta da Paratico
Ho sempre pensato che la primavera sia il periodo dell’anno più emozionante per chi vive sul nostro Lago d’Iseo. Pochi turisti, le prime giornate di sole, le temperature che si fanno più piacevoli e l’incanto di trovarsi su una barca nel mezzo del lago a sentire i suoni primaverili sono cose impagabili. Ma la primavera è soprattutto tempo di rinnovamento e di rinascita per molte specie ittiche che, ibernatesi o ritiratesi in acque più profonde alla ricerca di temperature più adatte ad una comoda sopravvivenza o alla ricerca di più facili nutrienti, tornano visibili in acque meno profonde dando in tal modo l’illusione che il lago torni a brulicare di vita.
La vita nel lago è scandita da tempistiche secolari, anche se, ad onor del vero, con i cambiamenti climatici ed una presenza massiccia dell’uomo qualche evidente variazione c’è stata. Da marzo fino alla fine di giugno è un continuo susseguirsi di specie ittiche che si avvicinano alle coste per depositare le uova, ma la notevole differenza che possiamo notare è che rispetto ad un tempo il canneto, considerato dai nostri nonni la nursery del lago, è stato quasi del tutto abbandonato. La relativa tranquillità e sicurezza che forniva questa muraglia di canne è andata quasi del tutto perduta, solo le carpe sembrano essersi adattate alle nuove condizioni di temperatura e di presenza d’ossigeno nell’acqua e solo le carpe sembrano riuscire a combattere la presenza del Carassio (pesce alloctono), forte competitor invece di pesci come la Scardola o il Vairone.
Non per forza di cose un pesce deve essere carnivoro per creare dei danni, basta la sua numerosa presenza a rendere impossibile ad altre specie occupare quello spazio. Con l’inizio di marzo si da inizio ad un periodo di chiusura della pesca del Luccio, uno dei primi pesci che si porta in acque basse per depositare le uova, poi è un continuo susseguirsi di avvicendamenti: Carpe, Cavedani, Aole, Vaironi, Gamberi di lago, Scardole, Persici e Tinche. La Sardina segnala, con il suo arrivo sotto costa, che la fine del periodo di frega è vicina.
È un momento meraviglioso la primavera, ma sono mesi veramente delicati, poiché basta poco per rovinare lo sforzo che migliaia di pesci fanno per portare avanti il ciclo naturale della vita. Rispetto ed attenzione sono le parole d’ordine per chiunque si appresti a vivere anche solo una giornata sul lago. Sotto la superficie sorniona e leggermente increspata delle nostre acque, si nasconde una vitalità affascinante e stupefacente per chiunque abbia le capacità e la voglia di lasciarsi incantare dalle sue bellezze.
Raffaele Barbieri