
«La rinascita della pesca a mosca sommersa è dovuta in gran parte agli scritti di G. E. M. Skues, il cui Minor Tactics of the Chalk Stream fu pubblicato nel 1910. In questo libro egli dimostra in modo definitivo che la mosca sommersa ha la sua utilità anche nei torrenti più piccoli, che catturerà dove la mosca secca non riuscirà e che è una tecnica di pesca altrettanto difficile. È un libro originale (…) fondato sulla saggezza dei nostri antenati. (…) Il suo grande merito è quello di aver fatto rivivere e rendere attuale quella che era un’arte perduta. L’ha riscoperta e riformulata in termini adatti ai giorni nostri. Il suo libro dà alla pesca un nuovo punto di partenza e apre un nuovo capitolo nella sua storia». George Edward MacKenzie Skues, comunemente noto come G.E.M. Skues (1858-1949), era un avvocato, scrittore e pescatore a mosca britannico. Ha inventato la moderna pesca a ninfa. Ciò gli causò una controversia con la dottrina della mosca secca sviluppata da Frederic M. Halford. Skues conobbe Halford nel 1891 ma aveva già avuto modo di leggerne «Floating Flies and How to Dress Them» nel 1887.
Venne introdotto allo Houghton Club da Halford nel 1893. La controversia ebbe luogo nel 1938, Halford era già deceduto (nel 1914). Il suo secondo libro, The Way of a Trout with a Fly (1921) è considerato un lavoro fondamentale sulla pesca a ninfa. Secondo Andrew Herd, lo storico britannico della pesca a mosca, Skues: «è stato, senza alcun dubbio, uno dei più grandi pescatori di trote mai vissuti. La sua impresa fu l’invenzione della pesca a mosca con la ninfa, una scoperta che pose fine a mezzo secolo di stagnazione nella pesca alla trota con la wet-fly e costituì il fondamento della moderna pesca a mosca sommersa. Il risultato di Skues non fu privo di controversie e provocò quella che forse fu la disputa più aspra nella storia della pesca a mosca». Paul Schullery, in Skues on Trout afferma: «…Skues è stato descritto non solo come il padre della pesca a ninfa, ma come il più grande pescatore a mosca mai vissuto. Era anche uno scrittore divertente e affabile,(…). I suoi scritti autoironici e apparentemente semplici sulla trota e sulla pesca a mosca rimangono tra i più saggi e rivelatori nell’enorme letteratura di questo sport».
La pubblicazione, per la prima volta in italiano, di Minor tatics for the chalk stream and kindred studies (1910), rappresenta un’occasione imperdibile per chi pratica a ama la pesca a mosca. In questo libro potrete scoprire non solo i dressing originali delle sue mosche sommerse ma anche i suoi racconti di pesca, i suoi aneddoti, i suoi trucchi e le sue teorie sulla visione dei pesci. Skues infatti era un pescatore-osservatore eccezionale. Egli non condivideva le opinioni correnti sull’utilizzo della sola mosca secca nell’affrontare una trota «in position».
La tecnica di Skues prendeva in considerazione l’attività del pesce nei pressi della superficie o comunque non molto in profondità. Egli pescava su pesci spesso visibili, preferibilmente in attività alimentare ed utilizzando esche non piombate (non esistevano i materiali per farlo). Il passaggio alla ninfa più in profondità avverrà anni dopo, con l’arrivo di Sawyer. La difficoltà maggiore per il pescatore a ninfa consiste nel capire quando ferrare poiché gli viene a mancare l’elemento fondamentale, la bollata: Skues fornisce gli elementi utili per risolvere il problema. Usava pochissime mosche e pescava anche a secca, non disdegnando l’utilizzo di questa tecnica in presenza di palese attività del pesce nei confronti di insetti in superficie. Skues fu il primo ad identificare le ninfe come elemento importante nella dieta delle trote.
Egli riteneva sufficiente una manciata o poco più di imitazioni per risolvere la maggior parte delle situazioni. Dovendo scendere sotto la superficie piuttosto in fretta e non utilizzando piombature, le sue sommerse erano realizzate con materiali che tendono ad assorbire l’acqua. Ha voluto dare consigli, non dogmi e le tattiche di cui parla sono per lo più valide ancora oggi. Non era particolarmente interessato al lancio, forse a causa di un infortunio calcistico accaduto in gioventù e che gli procurò la frattura di entrambi i polsi. Era un validissimo scrittore, anche molto auto-ironico. Continuò a pescare, dopo aver abbandonato l’Itchen a favore del Nadder, fino all’età di 87 anni, quattro anni prima della morte (1949). Potete ordinare il libro direttamente sul sito dell’editore, oppure scrivendo una mail a: info@ghaleb.it (per conoscenza a tattiche02minori@gmail.com)