Mai come in questi ultimi periodi sui social dedicati alla pesca, stiamo vedendo tante immagini che ritraggono cormorani che letteralmente ingoiano pesci di ogni genere e misura. In numerosi filmati, si notano dei veri e propri stormi di centinaia e centinaia di esemplari, che instancabilmente passano al tappeto fiumi, rogge e laghi in caccia di poveri pesci che purtroppo il più delle volte, non riescono a sfuggire ai loro famelici becchi uncinati. Per approfondire e valutare la gravità dell’aumentata presenza del cormorano, abbiamo voluto fare alcune domande a Germano Bana, portavoce e Vicepresidente di U.P.BS. – Unione Pescatori Bresciani, associazione che da tempo ha lanciato un forte grido di allarme in difesa della fauna ittica, messa a dura prova dall’aumentata presenza dei cormorani nelle acque della Regione Lombardia.
BCP: Germano, qual è la situazione odierna riguardo al continuo aumento della presenza dei cormorani in laghi, fiumi e rogge della nostra Regione e provincia?
G. Bana: Purtroppo la realtà è sempre più grave, siamo di fronte ad una vera e propria invasione, ormai non esiste lago, fiume o roggia che non sia interessata da una forte presenza di cormorani che ogni giorno porta ad un enorme prelievo di pesce, tanto che in alcune zone si è assistito ad un completo azzeramento della fauna ittica autoctona; a questo proposito ricordo che ogni singolo cormorano, divora mediamente circa 450 grammi di pesce al giorno, per un totale di 13,5 chilogrammi al mese, 162 chilogrammi in un anno, che moltiplicati per i venti anni di sopravvivenza media, portano ad una somma complessiva di 3.240 chilogrammi, oltre 3,2 tonnellate di fauna ittica prelevata da laghi e fiumi per ciascun cormorano, che moltiplicato per migliaia e migliaia di esemplari oggi presenti nelle acque regionali e provinciali, porta ad un drastico calo di fauna ittica in laghi e fiumi, che già in pochi mesi può essere calcolato in decine e decine di tonnellate di pesce perso!
BCP: Quindi ci stai dicendo che la fauna ittica sta accusando il colpo e che il cormorano è una delle cause che contribuisce alla sua drastica riduzione in fiumi e laghi?
G. Bana: Come ben possiamo immaginare, le cause della diminuzione di fauna ittica si possono far risalire a varie concause come gli inquinamenti, lo sfruttamento esagerato delle acque utilizzate ai fini della produzione di energia idroelettrica, l’aumento di pesci alloctoni invasivi come il siluro, ma di certo non da ultimo anche dal continuo aumento della presenza di migliaia di cormorani e altri uccelli ittiofagi come svassi, cigni, anatre ecc. che mai come oggi, contribuiscono ad aggravare il calo di fauna ittica autoctona in laghi e fiumi.
BCP: Mi viene da dire che anche guardando la situazione sotto il profilo naturalistico anche i pesci, vista la gravità della situazione al pari dei cormorani, meriterebbero attenzione, salvaguardia e sostegno.
G. Bana: Hai centrato in pieno il senso di questa grave emergenza. Da anni U.P.BS. Unione Pescatori Bresciani, come tante altre associazioni svolge attività di salvaguardia e produzione di specie ittiche di pregio nei propri incubatoi ittici, per sostenere pesci in difficoltà come ad esempio la Trota Marmorata e il Temolo; queste specie, come altri pesci autoctoni, meritano la stessa attenzione tanto quanto gli uccelli, anzi forse ancor di più visto che, in tema di cormorano (Phalacrocorax carbo sinensis), già nel 1997 è stata depennata dall’elenco delle specie per le quali sono previste misure specifiche di protezione degli habitat (allegato I della direttiva Uccelli); tale sottospecie, al più tardi dal 1995, aveva raggiunto uno «stato di conservazione favorevole, al contrario della Trota Marmorata o del Carpione del Garda che risultano inclusi nell’allegato II della Direttiva “Habitat” (92/43/CEE) classificati in Italia, secondo i criteri IUCN, in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered) con popolazioni in decremento presso l’intero areale di distribuzione e quindi di certo più di interesse conservazionistico che il cormorano (Phalacrocorax carbo sinensis).
BCP: Constatata l’emergenza, quali possono essere gli interventi possibili o istituzionali per contenere questa invasione?
G. Bana: In estrema sintesi, al momento l’Europa riguardo alla dissuasione/contenimento dei cormorani ha dato mandato alle varie Nazioni che a loro volta hanno dato mandato alle Regioni, le quali in Italia, debbono fare riferimento all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) che valutate le proposte di ogni singola Regione, stabilisce le percentuali di contenimento a secondo dei censimenti ufficiali dichiarati dalle stesse. Oggi la percentuale di contenimento nella nostra Regione è del 10% e visto l’enorme numero di cormorani presenti ad oggi, risulta essere una percentuale iniqua e non coerente al fine di poter attuare una corretta gestione dell’emergenza.
BCP: La percentuale dei possibili contenimenti autorizzati da ISPRA del 10%, in base ai censimenti regionali, a quanti cormorani corrisponde e a che punto siamo con l’attuazione dei contenimenti autorizzati?
G. Bana: Da ultimi censimenti ufficiali il numero di cormorani in Lombardia risulta essere di 7.563 pertanto gli interventi di contenimento possono riguardare solamente ad oggi 756 esemplari. Dati generali vecchi, che riteniamo oggi assolutamente sottostimati, basti guardare le migliaia di cormorani presenti oggi solo sul lago di Garda, Iseo e Idro, senza contare fiumi, rogge o laghi come Como, Varese e Maggiore dove anche in queste acque la presenza del cormorano è calcolabile in ulteriori migliaia. Ma purtroppo questo non è il solo problema, attualmente oltre ad avere dati ufficiali non aggiornati, gli organi preposti ad attuare i contenimenti autorizzati e cioè gli agenti delle varie Polizie Provinciali territoriali, se non in poche province, per vari motivi di difficoltà di attuazione non hanno potuto sostenere negli ultimi anni, nemmeno le percentuali di selezione già autorizzate da ISPRA!
BCP: Ci risulta però che a metà novembre in Regione Lombardia sia stata presentata e accolta una mozione sugli interventi di controllo selettivo del cormorano.
G. Bana: Esatto, mozione che riteniamo di estrema importanza per affrontare seriamente questa emergenza, dove nei suoi contenuti si evidenzia l’urgenza di promuovere il censimento della popolazione dei cormorani per conoscere l’entità della loro presenza e la caduta ecologica che ciascun ecosistema può sostenere; inoltre sempre nella mozione si accoglie che le quote di selezione vengano immediatamente adeguate all’attuale stato emergenziale e che parallelamente venga avviato uno studio sugli ecosistemi afferenti ai corpi idrici lombardi, accompagnato da una attività di censimento attenta e puntuale per ciascun bacino e corso d’acqua. Altro aspetto di estrema importanza richiamato nella mozione approvata, è la constatazione che il personale provinciale non ha potuto e non può sostenere neanche le percentuali di selezione attuali, appare quindi quanto mai necessario, poter inviare in missione gli operatori abilitati e i cacciatori volontari, oltre alle ditte specializzate già operanti in Lombardia nel comparto della PSA, al fine di soddisfare la necessità di raggiungimento di quote idonee a tutelare l’ittiofauna già in grave crisi emergenziale.
BCP: Nei suoi contenuti ci appare una mozione che guarda avanti e prende in seria considerazione questa grave emergenza.
G. Bana: Si questo è un ulteriore passo per poter prendere in seria considerazione questa emergenza, da anni U.P.BS. Unione Pescatori Bresciani, ha evidenziato agli organi preposti la gravità della situazione, con convegni e incontri, ora dopo l’accoglimento regionale di questa mozione devono seguire i fatti! A questo proposito nei giorni scorsi, abbiamo chiesto un urgente incontro con gli organi competenti Regionali e Provinciali al fine di monitorare l’effettiva attuazione dei suggerimenti contenuti nella mozione approvata, nonché l’avvio effettivo dei contenimenti già approvati da ISPRA, che a questo punto non possono più essere ulteriormente rimandati.
A cura di Marco Vignoletti