L'appello (accorato) dei pescatori del lago di Garda per la ripresa delle semine del Coregone

Dal lago di Garda arriva l’appello degli oltre 90 pescatori professionisti, affinché si possano riprendere le semine del Coregone (la varietà più richiesta dal mercato), al fine di salvaguardare una categoria in forte difficoltà. Per chi non lo sapesse, la semina di questa specie – considerata alloctona -, è vietata dal 2021, nonostante la sua presenza nelle acque lacustri risalga ad oltre un secolo fa.

La scarsità di Coregone, per la categoria dei pescatori di professione, si inserisce in una situazione complessa, per la mancanza di pesce pregiato che sta compromettendo la vita di un intero settore; se prima del divieto questo pesce valeva l’80% del pescato – calcolano gli addetti ai lavori -, oggi a malapena raggiunge il 20, 30%. Tra due o tre anni, secondo le stime, un intero indotto economico potrebbe scomparire se la situazione non dovesse mutare.

I pescatori, in attesa di tempi migliori, non restano con le mani in mano; dopo l’assemblea svoltasi nei giorni scorsi a Manerba, sono state organizzate raccolte firme in concomitanza coi vari mercatini natalizi per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema. Tra le proposte sul tappeto, vi è la creazione di aree interdette alla navigazione per tutelare l’habitat dei pesci, oltre alla semina di carpioni, sardine, tinche e lucci. Tutto questo, senza dimenticare la speranza nella ripresa dell’attività di produzione di Coregone, nell’Incubatoio Ittico Regionale di Desenzano. Si attende la risposta delle Istituzioni.

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