Elio Agnesi: «Il Museo della Rete di Montisola racconta con amore la nostra storia»

L'interno del museo

Il nostro giornale ama raccontare la pesca, andando alle radici delle sue più significative espressioni. A Montisola, patria della rete da pesca, abbiamo visitato il museo legato alla più antica fabbrica del territorio. Ad accoglierci un appassionato Elio Agnesi, amministratore dell’azienda La Rete, ambasciatore di un mondo da (ri)scoprire.

BCP: Museo che si trova nella più antica fabbrica di reti di Montisola. Quali sono le vostre origini?

E.A. II Museo della rete e della pesca si inserisce in una tradizione di artigiani e retai che sono parte integrante della storia di questo territorio e dei suoi abitanti. A Montisola, la rete è un’attività che risale a tempi remoti. L’acqua molto profonda impediva ai pescatori di utilizzare le mani per la pesca, pertanto si perfezionò l’uso della rete. I documenti storici che comprovano questa attività a Montisola risalgono all’anno mille, quando i pochi abitanti, pescatori e contadini, costruivano reti e pescavano per i feudatari della zona. Alla fine del ‘700, la fama di Montisola come terra di tessitori e di retai era ormai ben consolidata, col successivo sviluppo – nel 1800 – delle grandi industrie. Gli artigiani escono dall’isola cercando nuovi sbocchi commerciali, aprono negozi in città e piccole industrie in varie regioni italiane. II lavoro non è più svolto totalmente a mano, entrano in funzione le prime macchine. Nel 1907 i Retifici di Montisola introducono nei loro laboratori i primi telai, inizia una rapida ed intensa evoluzione tecnologica che trasforma i laboratori in industrie che assorbono la quasi totalità degli abitanti. La produzione non è più rivolta ai soli pescatori e cacciatori, si producono reti ad uso sportivo ed amache.

BCP: Il museo come prese forma?

E.A. Il Museo prese forma più di vent’anni fa, quando l’azienda decise di collezionare come raccolta privata elementi e reperti storici che raccontassero la tradizione della rete a Montisola, per poterla tramandare alle generazioni future. È stato un lavoro minuzioso e capillare eseguito negli anni, poiché le origini della lavorazione della rete e la storia locale sono per noi fonte di orgoglio.

BCP: Museo molto ricco di cose interessanti. Ci racconta qualche chicca?

E.A. Il Museo storico raccoglie varie testimonianze risalenti al secolo scorso, ed è situato all’interno della fabbrica più vecchia di Montisola ancora in attività; un omaggio che La Rete Srl, con il lavoro di ricerca e documentazione dei suoi soci, fa alle proprie radici, per trasmettere emozioni a tutti coloro che verranno a trovarci. Un elemento di grande valore storico, a testimonianza dell’attività della pesca sull’isola, è il “Naet”, termine dialettale per indicare l’imbarcazione tipica montisolana adoperata per svolgere questo lavoro; il modello che abbiamo all’interno della nostra raccolta museale apparteneva a mio padre, motivo maggiore di orgoglio per me, avendo la mia famiglia origini legate alla pesca.

BCP: Le giovani generazioni hanno la consapevolezza di questo grande valore, prima di tutto culturale?

E.A. Le attuali generazioni hanno poca consapevolezza di questo grande valore, anche perché la nostra realtà è ubicata su un’isola che si sta spopolando in misura sempre più crescente. I giovani tendono a trasferirsi sulla terraferma, tuttavia è doveroso che anche le nuove generazioni facciano propria questa importante cultura.

BCP: La rete ha rappresentato una fondamentale fonte di sostentamento per il territorio. Oggi, a livello produttivo, si va oltre la pesca. Quali sono le sfide future?

E.A. La nostra azienda, La Rete S.r.L, attualmente si occupa della produzione di reti sportive, di amache, di articoli da giardino, con l’aggiunta di reti di sicurezza per il lavoro e reti di protezione per cantieri edili, per barriere protettive sui campi da sci accanto a funivie e seggiovie. Questa produzione è quella in cui l’azienda investe sul futuro. Abbiamo fatto consistenti investimenti, in modo da dotarci di un impianto di prove tra i più evoluti d’Europa, costruito con il Politecnico di Milano. Si tratta di una struttura d’acciaio con una gru da 7 metri che muove una palla da un quintale, con la quale si simulano possibili incidenti in vari contesti. Le nostre reti sportive sono utilizzate nella maggior parte dagli stadi italiani ed europei, nonché per importanti competizioni quali Mondiali ed Europei di Calcio e Olimpiadi, portando l’azienda a competere con i maggiori produttori del settore. Non è sicuramente facile continuare a produrre in questo territorio, dove costi e difficoltà sono maggiori rispetto alla terraferma, ma la volontà non manca. L’abbandono, anche da parte nostra, di un territorio così ricco di tradizione, sarebbe una sconfitta per tutti.

A cura di Marco Vignoletti

Rete Srl, con il lavoro di ricerca e documentazione dei suoi soci, fa alle proprie radici

per trasmettere emozioni a tutti coloro che verranno a visitarlo.

Un elemento di grande valore storico a testimonianza dell’attività della pesca

sull’isola è il “Naet” ovvero termine dialettale per indicare l’imbarcazione tipica

montisolana adoperata per la pratica di questo lavoro; il modello che abbiamo

all’interno della nostra raccolta museale apparteneva a mio padre, motivo maggiore

di orgoglio per me avendo all’interno della mia famiglia origini legate alla pesca.

Le giovani generazioni hanno la consapevolezza di questo grande valore, prima di

tutto culturale?

Le attuali generazioni hanno poca consapevolezza di questo grande valore, anche

perché la nostra realtà, essendo ubicati su un’isola, si sta via via spopolando in

misura sempre più crescente dato che i giovani tendono a trasferirsi sulla terraferma.

Tuttavia, è doveroso che anche le giovani generazioni riescano a far propria questa

cultura, la quale è parte fondamentale del nostro vissuto e plasma il ruolo che

abbiamo nel

La rete ha rappresentato una fondamentale fonte di sostentamento per il

territorio. Oggi, a livello produttivo, si va oltre la pesca… quali sono le sfide future?

La nostra azienda, La Rete S.r.L, attualmente si occupa della produzione di reti

sportive, di amache, di articoli da giardino con l’aggiunta di reti di sicurezza per il

lavoro e reti di protezione per cantieri edili, per barriere protettive sui campi da sci e

accanto alle funivie e seggiovie.

Questa produzione è quella in cui l’azienda investe sul futuro: abbiamo fatto

consistenti investimenti in modo da dotarsi di un impianto di prove tra i più evoluti

d’Europa, costruito con il Politecnico di Milano. Si tratta di una struttura d’acciaio con

una gru da 7 metri che muove una palla da un quintale, con la quale si simulano i

possibili incidenti in vari contesti e per avere, quindi, la sicurezza della reale

protezione con le nostre reti a norma UNI EN.

Le nostre reti sportive sono utilizzate nella maggior parte dagli stadi italiani ed

europei nonché per importanti competizioni quali mondiali ed europei di calcio e

olimpiadi, portando l’azienda a competere con i maggiori produttori del settore. Non

è sicuramente facile continuare a produrre su questo territorio dove i costi e le

difficoltà sono molteplici rispetto alla terraferma, ma sicuramente la volontà non

manca e l’abbandono anche da parte nostra di questo territorio ricco di tradizione

sarebbe una sconfitta per tutti.

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