
Lo scorso venerdì 11 aprile, presso la Sala Polivalente “Roberto Perini” di Acquanegra sul Chiese, si è svolta la seconda pubblica assemblea indetta dalla Federazione del Chiese. Sul tappeto, ancora una volta, il coordinamento delle attività di opposizione a quell’ipotesi – temuta dai più – di scaricare nel fiume Chiese la depurazione del Garda.
Eloquente il titolo dell’incontro: “Il corpo idrico del Chiese nasce in un Parco, ma morirà in una fogna?”, che è stato aperto alla presenza degli abitanti, ma anche degli amministratori dei quattro comuni bagnati dal Chiese, che sono Casalmoro, Acquanegra, Asola e Canneto sull’Oglio, oltre agli abitanti dei comuni (31) attraversati dal fiume.
«Una lotta che dura da anni – ha affermato il presidente della Federazione Gianluca Bordiga –, per evitare la costruzione di depuratori lontani dal Garda e il conseguente scarico dell’acqua in un bacino idrico diverso da quello del Mincio. Una ipotesi – ha aggiunto Bordiga –, alla quale chi ama il Chiese e il suo lago d’Idro guarda con profonda preoccupazione».