Martedì 18 novembre, presso il Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, si è svolta la consegna delle Onorificenze Coni per risultati conseguiti nel 2022. Quarantotto tra stelle d’oro, d’argento e di bronzo e palma d’argento ai dirigenti, e medaglie nei tre metalli a sportivi di ogni età e ogni disciplina, hanno dimostrato la grande vivacità del nostro territorio in ambito sportivo. Medaglia d’oro per il 21enne Davide Nedrotti, orgoglio bresciano che il presidente della Fipsas Brescia Antonio Frassine definisce “il Sinner della pesca sportiva”, per il suo eccezionale palmarés. Una grande gioia, che Davide condivide coi lettori di Brescia che pesca.
BCP: Una medaglia d’oro al valore atletico più che meritata. Ci parli delle emozioni legate a questo momento?
Davide: devo dire che dopo anni di dedizione alla disciplina della pesca sportiva sono soddisfatto di aver ricevuto questo riconoscimento da parte del Coni. Trovarmi in quella sala, accanto a campioni di molti sport, è stato un momento fantastico.
BCH: Avresti mai immaginato che la tua passione, nata in giovanissima età, ti avrebbe regalato simili momenti?
Davide: Ognuno da bambino sogna le più svariate cose, con tanti traguardi lontani da raggiungere. In me, la speranza di arrivare in alto e di contare qualcosa c’è sempre stata, ma se devo essere sincero simili riconoscimenti non me li sarei mai immaginati.
BCP: Ricevendo questa medaglia, avrai rivissuto i momenti più belli della tua storia agonistica. Ci racconti quello che, su tutti, ti è rimasto nel cuore?
Davide: Ogni gara che vinci e ogni risultato che ottieni ti lascia dentro qualcosa. I ricordi sono tanti, ma se devo sceglierne uno la mente vola subito in Bosnia, dove quest’anno ho vinto il titolo di campione del mondo. Al di là del risultato, questo momento mi resterà per sempre impresso per la felicità di tutto il gruppo al mio fianco, a partire dal mio migliore amico che ha pianto ancor prima di me. Vorrei ringraziare Enrico, che mi è stato vicino per tutta la gara senza mai perdermi un secondo; un grazie anche a Giacomo, garista che di mondiali ne ha fatti molti, ma che in quei momenti era emozionato come la prima volta, naturalmente senza dimenticare mia mamma e i tanti amici che avevo accanto. Un insieme di cose, che ha reso questo momento magnifico.
BCP: Quale sarà la tua prossima “grande sfida”?
Davide: Di sfide in testa ne ho molte, sono molto ambizioso e non appena riesco a raggiungere un risultato cerco di iniziare a lavorare per ottenere quello successivo. Ho sempre sostenuto che vincere non è sufficiente, non significa nulla. Essere costanti nel tempo e continuare ad avere risultati mostra davvero il tuo valore, per cui l’obiettivo principale sicuramente sarà andare in Polonia per il prossimo Campionato del Mondo e raggiungere il miglior risultato possibile. Con me c’è sempre il solito gruppo di amici, col quale stiamo facendo un ottimo lavoro; il mio sogno nel cassetto, è quello di poter gareggiare un giorno insieme a loro con la maglia azzurra.
BCP: Rivolgiamoci ai giovani, cosa può rappresentare la passione per la pesca in un mondo frenetico come quello di oggi?
Davide: Purtroppo la pesca è una passione che ti porta via tanto tempo e, senza nasconderci, anche tanti soldi se la svolgi a livello agonistico. Tuttavia, ritengo che a certe cose non si possa dare un valore; la pesca è una passione che ti libera da tutti i problemi della settimana, è una sfida personale tra te e la natura, un momento in cui sei solo con la tua canna da pesca e ti stacchi da un mondo che corre perennemente, sempre sui “social”. Francamente, penso che per molti giovani, soprattutto giovanissimi, sarebbe ora di smettere di postare per iniziare a pescare. Sai quanti ricordi belli? Tutti nella mente, altro che post e profili social…
BCP: A chi dedichi questa medaglia?
Davide: La vorrei dedicare a Fabio Chiarini, un grande amico di famiglia che ho sempre considerato come uno zio. Un garista bresciano che ci ha lasciato poco tempo fa, che ha sempre creduto in me, stimolandomi a dare il massimo. Sono certo che sarà soddisfatto di ciò che ho fatto, e che da lassù seguirà sempre con affetto i risultati che raggiungerò.
A cura di Marco Vignoletti