Matteo Rambaldini, Nazionale Italiana under 15 di Pesca al colpo: «Una gioia inaspettata»

Matteo Rambaldini

L’esperienza del giovane Matteo Rambaldini, è davvero bella da raccontare ; una passione per la pesca nata nel 2021, durante il corso estivo della Fipsas. Un’avventura che, pescata dopo pescata, si è tramutata in qualcosa di veramente importante, ora con la chiamata tra i “fantastici 5” della Nazionale Italiana Under 15 di Pesca al colpo, ai Mondiali in Serbia il 9 e 10 agosto. Una passione giovane, che Matteo è felice di raccontare ai lettori del nostro giornale.

Te lo saresti mai immaginato alla tua età un simile successo?

Sinceramente non me lo sarei aspettato a questo livello, guardando anche all’esperienza di molti miei coetanei, che si preparano per i Mondiali con più anni di esperienza di me alle spalle.

Complice di questa tua passione, è stato il Grest dell’oratorio di Roncadelle. Mi racconti questo colpo di fulmine per la pesca?

Un amore istantaneo, nato ai laghetti Il Giardinetto di Roncadelle. Dopo la prima giornata di pesca, chiesi all’istruttore Maurizio Staurenghi la possibilità di pescare anche di sera, a differenza di alcuni miei amici meno interessati alla cosa. Prendevo pesci, arrivavano i primi complimenti dagli adulti e questo mi faceva stare bene, mi sentivo realizzato. Insomma, notarono la mia impostazione, ricordo quei commenti con tanto piacere.

La tua specialità è la pesca al colpo. Ti va di raccontare agli amici meno esperti in cosa consiste questa tecnica?

La pesca al colpo, che consiste in un insieme di tecniche, prevede l’utilizzo del galleggiante, che ti segnala quando il pesce sta mangiando al tuo amo. Si va dalle canne fisse, con una lunghezza da un metro fino a 10 metri; poi c’è la roubasienne, che pratico abitualmente, che consiste in una canna ad innesti di varie lunghezze che fai scorrere tra le mani. Nella pesca al colpo, troviamo la pesca al mulinello, la pesca all’inglese, la pesca alla waggler e la pesca alla bolognese, con canne fino a sette, otto metri.

A cosa pensi quando peschi?

Quando pesco penso a molte cose, ma non mi distraggo da quello che sto facendo. Non è questione di pazienza, tante persone si domandano come faccia, ma la verità è che bisogna rimanere sul pezzo. Durante la pescata, sono concentrato su quello che sto facendo, per non distrarmi e, magari, anche per vincere.

I Mondiali richiedono impegno e preparazione. Come ti stai allenando?

Bisogna dedicare all’impresa tanto impegno, perchè devi essere consapevole di rappresentare una nazione. Per praparare lenze e ami da usare durante la gara, serve tanto impegno quotidiano, senza contare le ore passate a pescare. In queste settimane pesco all’inglese, cercando di perfezionarmi sempre di più.

Alla tua età, avrai anche tu gli interessi tipici dei tuoi coetanei. Cosa ti ha dato in più questa passione, rispetto alle cose “virtuali”, così di moda oggi?

Avendo 15 anni ho gli stessi interessi dei miei coetanei. Certo, se ho una gara il giorno dopo, evito di fare tardi in discoteca. Rispetto alle cose virtuali, al telefonino preferisco la pesca, o prepararmi per la pescata che farò.

C’è qualcuno che ti ha seguito con particolare attenzione che vuoi ringraziare?

Vorrei ringraziare Maurizio Staurenghi, che mi ha fatto raggiungere questi risultati. Ovviamente ringrazio anche i miei genitori, che mi hanno sempre supportato in questa passione, consolandomi per le gare andate male, ma anche per avermi sempre accompagnato a pescare.

Pescare, per te è?

Per me pescare non è soltanto un hobby; certo, non è uno sport per fare soldi, come avviene per il calcio, ma la pesca lascerà un segno importante nella mia vita.

di Marco Vignoletti

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